Gen 30

Si spengono i fiori

Sull’erma pendice della montagna
mi soffermo a guardar ciò che m’attorna,
sotto al piede mi sguscia una castagna
uscita dal riccio di cui s’adorna.

Guardo più avanti e sull’erba ormai gialla
per la stagione che lenta s’avanza,
leggera su fior si posa farfalla
e poi batte le ali come una danza.

Una campanula sul rado prato
brilla d’azzurro su spenti colori,
giace al suo fianco un bel fiore strappato.

Del lungo freddo si annuncian gli albori,
un lontano rintocco è già suonato,
giunge l’oscuro, si spengono i fiori.

 

Gen 13

Si fa sera

Guarda, morente è l’azzurro del cielo
ascolta, dolce è il suon delle campane
sui monti posano le nubi un velo
scure diventan le cime lontane.

Stende la notte il suo nero mantello
che i secchi rami sembrano forare,
spicca soltanto ancora il castello,
sulla collina luminoso appare.

Sembra geman del loro peso i monti
devon protegger delle case i muri,
i focolari caldi e pur le fonti.

Strisciando mormora, fra i sassi duri,
il torrente e scivola sotto i ponti,
rientran le genti seguendo i tratturi.